J.TELLY, THE DRUMMER! GEGE’ NEW CD REC ZORK STUDIO REPORT.

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ZORK STUDIO BUCCINO (SA)
Ho conosciuto J. “Avatar” Telly molti anni fa a Chicago, poco meno di venti anni fa’. Ero con Ben (Sidran) durante la mia prima trasferta come vocalist della sua neonata Go Jazz All Stars. Bob Malach al tenore, Bill Peterson al basso, Georgie Fame all’organo, Phil Upchurch alla chitarra, e alla batteria, quella sera assente ingiustificato, Clyde Stubblefield, the Original Funky Drummer! Quello dei dischi di James Brown, ovvero il batterista più campionato dai D.J.!!! Ma quella sera Clyde…..non era “a tempo”. Perse il treno da Madison! “No problem. Just Solution….” e Ben senza esitare fece solo un paio di telefonate prima di confermare the gig a J. Telly, musicista-giardiniere devoto al funk, buono come il pane, imprevedibile nella sua musicalità da ex pugile, ex Marine, ex pusher, ex taxi driver….. A 22 anni aveva già fatto tutti i mestieri del mondo riservati ad un “brotha” che non ha finito gli studi, che non si è diplomato in musica, e che non gioca a basket. Ma ha sempre suonato. Nel circuito dei jazz club, un tempo fumosi, della sua città, piccoli festival blues, ha registrato decine di dischi molti dei quali mai distribuiti. Un veterano del groove con tanti anni di mestiere ma con ancora molti sogni da rincorrere. L’ho ritrovato un pò invecchiato! Agli arrivi di Fiumicino, ho riconosciuto subito il suo sorriso a mille denti ma ho fatto fatica a non dirgli che era ingrassato e aveva tutti i capelli bianchi. E infatti dopo il consueto “abbraccione” da “brothers” non ho resistito, e dopo qualche occhiataccia sfottente l’ho preso per il culo. “Sono come mio Padre!” mi ha detto. “Man, Mio Padre è sempre stato vecchio….. Ma scopava tutti i giorni!” J. Telly non parla mai di se, e ha un motto che è poi la sua filosofia di vita -JUST DON’T- ci pensate, il contrario di Just Do It, slogan di successo della NIKE. “I don’t care, Man…I have my garden, my family, my dogs….I couldn’t be happier!” E non sa quanto ha reso felice la mia band con la sua partecipazione al nuovo album. Il tempo, il ritmo è ancorato a terra. Poca tecnica. Non è uno dei migliori batteristi al mondo ma suona sempre e soltanto per la musica, non per il suo strumento. E’ il come, non il cosa fà! Chiedete a Dario Deidda. Chiedete a Domenico Sanna, a Fratello Joseph. A Greta. Suonava e rideva. Ballava e gridava. Ha pianto un paio di volte riascoltando i nuovi brani “… the lyrics, Man. The lyrics… beautiful…Ionata is a bad mother fuc….Man, yo’r’not a singa’…yo’r’ a machine gun!!!!!” Gli ho regalato un assortimento di semi da orto italiano, pomodori, basilico, melanzane, zucchine…..” Thank yo’, Man…and let me know about the tour!”

“Ok Telly, ma devi dimagrire e tingerti i capelli…”. “JUST DON’T, My Man”.
E l’ultima cosa che ho visto di lui agli imbarchi del Terminal 5 di Fiumicino è stato un dito medio enorme puntato verso il cielo. E quel sorriso pulito, sereno, come il suo groove. Yo’ Man.
JJ

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